Ipocondria
Cos’è l’ipocondria
Conosciuta anche come ansia connessa allo stato di salute, l’ipocondria è caratterizzata da un’erronea interpretazione di sintomi o segni fisici che porta il soggetto a credere di sviluppare una malattia grave.
La preoccupazione può riguardare funzioni corporee, apparati e organi specifici o singole malattie.
Spesso visite mediche accurate e ripetuti controlli non portano il soggetto in una migliore condizione bensì lacerano la relazione medico-paziente, con possibile risentimento reciproco.
I soggetti affetti da ipocondria presentano una storia medica molto dettagliata ed estesa e diviene perciò complicato intervenire in quanto il soggetto lamenta di non aver ricevuto gli interventi adeguati. Gli esami diagnostici e le cure potrebbero diventare molto costosi e nello stesso tempo essere percepiti come superficiali ed inattendibili dal paziente.
Conseguenze dell’ipocondria
Il disturbo dell’ipocondria può condizionare negativamente relazioni sociali, vita familiare e lavorativa.
In famiglia è possibile che la vita si focalizzi attorno al benessere del soggetto e le relazioni sociali vengono sconvolte dalla continua preoccupazione della propria condizione da parte del soggetto che si aspetta maggior considerazione.
Lavorativamente l’ipocondria influisce sulle cause delle assenze dal lavoro: nel peggiore dei casi il soggetto colpito diviene un totale invalido.
Diffusione e cause dell’ipocondria
Non conosciamo la percentuale di diffusione nella popolazione in generale, ma vi è una leggera preponderanza femminile al disturbo.
L’ipocondria può insorgere ad ogni età, ma nella maggior parte dei casi si sviluppa attorno alla prima età adulta.
Tra le cause troviamo la possibile esperienza di malattia o lutto personale, la persistente tendenza del soggetto a mal interpretare informazioni o sintomi.
L’esposizione a informazioni riguardanti malattie può portare ad un’insorgenza di sintomi somatici e all’ascolto di segni fisici ai quali prima non veniva data alcuna importanza.