Disturbo Post-Traumatico da Stress

Disturbo Post-Traumatico da Stress

Di cosa si tratta?

Il disturbo post-traumatico da stress si rivela tramite una serie di sintomi di disagio a loro volta causati dall’aver vissuto eventi traumatici: gravi malattie, eventi personali dolorosi, catastrofi naturali e possibili minacce all’integrità fisica propria ed altrui.
I principali sintomi vengono raggruppati secondo tre tipologie:
1. immagini, pensieri intrusivi e ricorrenti che fanno rivivere il trauma (flashback, incubi);
2. costanti comportamenti di evitamento di circostanze o situazioni a cui è possibile associare il trauma (luoghi, persone, attività);
3. persistente sovra-eccitamento (scarsa concentrazione, ansia, depressione, insonnia, irritabilità).
Inoltre potrebbero esserci delle conseguenze sul piano fisico: palpitazioni, inappetenza, insonnia, ecc.. Non è raro il possibile abuso di alcool o droghe per sopperire il trauma e tutto ciò potrebbe apportare effetti negativi sulla qualità della vita quotidiana, relazionale e lavorativa del soggetto interessato.

Diffusione del disturbo post-Traumatico da Stress

Risultati di studi recenti parlano di una percentuale di incidenza che si aggira tra il 5% ed il 10% dell’intera popolazione. Tale diffusione dipende però dalle categorie dei soggetti interessati: dal possibile 11% per traumi derivanti da incidenti stradali al 50% per le vittime di abusi sessuali ed a seconda dei casi si avrà un differente sviluppo del disturbo nel tempo.

Trattamento del disturbo Post-Traumatico da Stress

La possibile indicazione rivolta all’utilizzo di farmaci (generalmente antidepressivi) non appare mai del tutto risolutiva, se non associata ad una psicoterapia, in quanto procura sollievo dai sintomi prima elencati solo temporaneo.
Una progressiva riduzione dell’ansia e dei sintomi ad essa correlati avviene attraverso l’intervento cognitivo-comportamentale e prevede l’applicazione delle seguenti tecniche:
– esposizione in immagini: ricordo del trauma attraverso esposizioni verbali e immaginative;
– esposizione in vivo: confronto controllato e graduale con situazioni o eventi che il soggetto tende ad evitare;
– terapia congitiva: dopo aver effettuato un assessment accurato e specifico si procede ad una ristrutturazione cognitiva dei pensieri disfunzionali del soggetto (credenze e assunzioni del soggetto circa se stesso ed il mondo circostante ).

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